giovedì 5 aprile 2012

La Piazzaghite

9 luglio 2011
Il paese è piccolo e la gente mormora, si sa. Io vengo da un paesello della bassa bresciana, dove i 90% della popolazione si conoscono perché è parente o amico di un parente, dove quando vai a fare la spesa ti chiedono di chi sei figlio e non ti mollano finché non capiscono che grado di parentela puoi avere con loro o con il vicino di casa. Insomma tutti si conosco e tutti sanno chi sei. Qui è tutto amplificato al 150%, perché si è in pochi e si ha molto più tempo a disposizione. Non c’è la piazza dove riunirsi a spettegolare sui passanti, ma ci sono i porticati, il paesello è diviso in fazioni, la zona detta della Piazzaga bene e la zona un po’ più sgarrupata, ma tutte le case, in special modo orti e giardini, son tenuti con cura. Durante la settimana siamo in una decina, il fine settimana si popola un po’ di più, e la sera si possono sentire voci e rumori provenienti dalle case. 

Noi siamo quelli del Crotto, nella bacheca viene redatto un riassunto, con elencati i nostri pregi e difetti, curriculum vitae con foto formato documento, cosa mangiamo, a che ora ci alziamo, se abbiamo rastrellato le foglie o fatto la divisione della plastica e vengono pubblicati i vari permessi protocollati in triplice copia per eventuali assenze da Piazzaga, che devono essere sempre giustificate con certificato medico. Viene redatto un elenco degli abiti che devo indossare durante la settimana che devono essere scelti da una giunta rigorosa e ferrea, le quantità di verde rame è stata decisa da degli esperti in materia e deve essere controllata a vista e il ragù deve essere monitorato da un ristretto numero di eletti. Questa è la Piazzaghite, per questo motivo è meglio prendere Piazzaga a piccole dosi, non superare le 56 ore consecutive, basta arrivare fino alla porta travaina, che già gli effetti iniziano a diminuire, per ripulirsi la mente invece bisogna allontanarsi di almeno 60 km, perché il raggio di azione è molto ampio.

Ogni riferimento a cose , fatti o persone è puramente casuale e frutto della mia immaginazione…o della Piazzaghite!

Veronica

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